Il castello


Il nome "Castellacium" compare verso la fine del Duecento, e per tutto il Trecento viene affiancato al toponimo originale Gamondio,
che poi resterà soltanto (e purtroppo) a denominare un quartiere della città di Alessandria.
"Castellazzo" doveva essere il rudere di una fortificazione caduta in disuso, di collocazione ignota e comunque diversa dal "castelvecchio" ancora oggi ricordato nel nome di una via del centro storico.
L'edifico attualmente denominato castello è il risultato di secolari interventi su una fortezza due-trecentesca, oggi irriconoscibile: ne rimane lo scudo sforzesco con biscione e le lettere T S (da Tristano Sforza, feudatario dal 1463), conservato alla Sale d'Arte del Come di Alessandria. 
La "rocha assà forte" fu più volte modificata ed infine trasformata dai diversi proprietari in palazzo nobiliare "in stile", secondo i criteri della seconda metà dell'Ottocento. 
Perse le caratteristiche originali, non è perso il fascino del luogo.