Chiesa di San Sebastiano


L'oratorio di S.Sebastiano viene espressamente citato per la prima volta nell'elenco delle chiese delle confraternite del 1593, ma l'edificio è certamente già esistente da molti anni.

Secondo una memoria ottocentesca, nel 1496 ai confratelli della SS.Pietà sarebbe stata "consegnata la Chiesa devotissima di S.Sebastiano situata in Borgo Nuovo appresso alla SS. Pietà in Castellazzo"; si tratterebbe quindi di una prima edificazione lungo l'odierna via Verdi, lontana dalla posizione attuale. 

Nel catasto del 1563 il titolo di S.Sebastiano dà addirittura il nome alla vasta zona detta "a S.Bastiano"; rimane però abbastanza oscura in questi anni la collocazione dell'oratorio. 
Certo è che nel 1534 la confraternita di S.Sebastiano aveva acquistato l'ospedale di S.Bernardino, che poi divenne ospedale dei SS. Bernardino e Sebastiano e che nel 1760 venne unito all'ospedale di S.Caterina a creare quella che oggi è la casa di riposo dei SS. Bernardino e Caterina.
La piazza di S.Sebastiano non appare nella pianta catastale del 1762, mentre nel catasto del 1809 è ben visibile l'oratorio di S.Sebastiano nella configurazione odierna; sembra quasi di poter affermare che l'oratorio abbia subìto alla fine del secolo XVIII un arretramento della facciata, che probabilmente era addossata o parte integrante di quanto rimasto della porta di San Sebastiano, una delle tre porte di accesso al borgo d'epoca precomunale.

Ad un esame a vista, si può ipotizzare che l'attuale edificio non sia nato con le volte interne: infatti i contrafforti laterali sembrano applicati successivamente alla muratura perimetrale, forse originariamente coperta con semplice tetto in legno e coppi. I tiranti cinquecenteschi sono precedenti ai contrafforti - quelli recenti sono stati inseriti duranti i consolidamenti post terremoto dell'agosto 2000 - mentre il campanile (preesistente) è stato rialzato nel 1877 con opere che hanno provocato dissesti strutturali.
Al 1887 risale probabilmente l'applicazione del nuovo paramento di facciata in mattoni a vista: l'aspetto precedente, forse non diverso dalla semplicità di S.Nicola e della Pietà, doveva essere con finitura intonacata se nel 1880 viene acquistata "tinta giallo da colorire la facciata".

All'interno segnaliamo
- la tela di San Sebastiano confortato dagli angeli, ad opera di Guglielmo Caccia detto il Moncalvo (1568-1625), realizzata forse insieme alla figlia Orsola Caccia e montata su un altare datato 1758;
- tracce di decorazioni e affreschi cinquecenteschi su murature e volte di copertura.


A quattro passi da San Sebastiano, prendendo la via Umberto I verso Alessandria, si trova la chiesa parrocchiale di San Martino